La cremazione è una scelta che si sta sempre più consolidando oggi e che è appoggiata dalle comunità locali in quanto consente di andare incontro a una serie di esigenze di carattere igienico e ambientale cui la società si sta progressivamente abituando. Al contrario di quanto si possa pensare però non è una moda del momento, è uno dei più antichi e diffusi riti funebri nella storia dell’umanità, fin dalla preistoria.
Pratica della cremazione
Oggi è praticata in molte diverse parti del mondo, come scelta libera e razionale, in quanto si tratta di un rito che salvaguarda la dignità del defunto, evitando il disfacimento del corpo e tutela le esigenze igieniche e ambientali delle società moderne. L’enorme crescita delle aree cimiteriali, il costo dei terreni e degli impianti e la preoccupazione per gli aspetti igienico-sanitari ha fatto in modo che la pratica della cremazione fosse incoraggiata anche dalle comunità locali e oggi sta avendo una diffusione sempre maggiore.
La scelta della cremazione però non è così semplice come si può pensare, deve essere una scelta consapevole e comprovata da un testamento depositato presso un notaio o da una dichiarazione ufficiale del congiunto o dei parenti più prossimi. In realtà le pratiche per la cremazione possono essere molto facilitate con l’iscrizione al Socrem, società per la cremazione, che tutela la volontà del defunto, anche a fronte dell’opposizione dei familiari.
Cremazione e chiesa cattolica
L’incenerimento è, quindi, per la Chiesa una modalità di sepoltura rispettosa del cadavere allo stesso modo dell’inumazione. Del resto, il fuoco non tocca l’anima, distrugge solo più in fretta la parte corruttibile della persona. Fa in poche ore ciò che la natura impiega più tempo a compiere. Ma per la resurrezione dei corpi, non c’è alcuna differenza tra la polvere e la cenere. La resurrezione non sarà un nuovo inizio a partire dalla vecchia esistenza, ma si tratterà di una nuova realtà. In sintesi, dice il Codice di diritto canonico (can. 1176), «la Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cattolica».
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